29 May 2010

BEAT BOP A LULA

Il blues è un genere molto complesso da spiegare: è matematica applicata ad alchimie trascendenti. Nonostante sia, probabilmente, la musica più immanente in assoluto, basti pensare alle sue origini nei campi di cotone nel Mississippi, vive di strane dinamiche sonore, spazi chiaroscurali in cui è doveroso perdersi nelle trame ritmiche.

Diciamo immediatamente che A Long Way non è alchemico, non ha quei momenti di assoluto godimento in cui ci si perde tra le spirali sonore ma ha certamente un buon tiro ed è suonato ottimamente e cantato con personalità. Lou & The Blues si dimostrano un’ottima band: si coglie subito che la loro dimensione naturale è quella on stage, meglio se in un locale illuminato da fievoli candele, tra una sigaretta e un bicchiere di amaro.

La qualità di registrazione è pulita, puntuale e senza sbavature di sorta. Cosa manca, allora? Probabilmente nulla, gli amanti del blues potranno facilmente apprezzarlo. Noi, però, patiamo l’assenza di quel brano che possa trascinare un album di medio alto livello, che possa scuoterci e farci affermare che il lavoro non è solo ben eseguito, bensì è appassionante e avvincente.

Oltre ad alcuni accenni a Scott Henderson e alle sue trame discendenti (chiari i riferimenti in Hell & Purgatory, con l’ospitata di Volker Strifler), in A Long Way troviamo influenze da tutti i maestri delle dodici battute: si va dal lento incedere di I Want Nobody Else, al simil boogie di Sexy Little Thing, con Lou Leonardi oltre che alla chitarra anche alla voce, arricchito da un hammond onnipresente così come il sax di Piero Paolini. Citazione particolare per Moneyless, satura di riff zeppeliani e di tecnica slide. In Angel From Montgomery da segnalare la presenza di Tolo Marton, naturalmente alle sei corde.

Protagonista indiscussa di tutto l’LP è la chitarra di Lou Leonardi, un po’ Vaughan, un po’ Henderson, con qualche tocca alla Ford: tecnica sopraffina, ottimo gusto e abilità non di certo molto comune nel panorama italiano. A sentire questo disco non si direbbe mai che è prodotto in Italia, ed è un bene.

DI EDOARDO IERVOLINO :: 2010 :: BEATBOPALULA
Bright Lights // Gary Clark Jr - THE FULLERTONES
  1. Bright Lights // Gary Clark Jr - THE FULLERTONES
  2. Had My Reasons // Anders Osborne - THE FULLERTONES
  3. Steady // The London Soul - THE FULLERTONES
  4. Jordan // Rival Sons - THE FULLERTONES
  5. Honey // The London Soul - THE FULLERTONES